In questo articolo cercheremo di rispondere ad alcune domande che spesso ci si pone di fronte alla scelta di intraprendere un percorso personale.
Perchè la psicoterapia? Quando è il momento “giusto”?
Ci sono momenti della vita in cui ci si sente all’angolo: le cose sembrano sfuggire dalle mani, si sente di non avere più la capacità di tenere le redini della situazione e, nei casi più dolorsi, sembra che tutto il nostro mondo si stia sbriciolando, lasciando un senso di diorientamento e profonda sofferenza. Non sempre si riesce ad affrontare tutto ciò da soli e uno psicoterapeuta può essere d’aiuto: sostenendo la persona in questo passaggio e offrendo nuove opportunità di scelta e cambiamento.
Ci si può rivolgere ad uno psicoterapeuta:
- quando si desidera migliorare la qualità della propria vita e delle proprie relazioni
- dopo un evento traumatico o stressante (un lutto, la fine di una relazione, incidenti…)
- quando ci si sente in una situazione di stallo e non si trova un modo per riprendere in mano la propria vita
Lo psicoterapeuta si occupa sia della cura del malessere psichico che della promozione del benessere dell’individuo.
Cosa succede in una seduta di psicoterapia? Quali regole ci sono?
Il primo incontro cliente-terapeuta è molto delicato e spesso carico di ansie: cosa succederà? Cosa dovrò fare?
Lo psicoterapeuta si occupa innanzitutto di accogliere la persona, facendola sentire a proprio agio per permetterle di raccontarsi. Il dialogo è lo strumento principe attraverso cui si costruisce il rapporto terapeutico ma non è il solo: un professionista dispone di un’ampia gamma di possibili strumenti orientati al raggiungimento degli obiettivi (ad esempio test diagnostici, fotolinguaggio, tecniche di rilassamento, tecniche creative, role play ecc.).
La psicoterapia non è una semplice chiacchierata: il terapeuta possiede le competenze per aiutare la persona a definire in modo più articolato ciò che la sta facendo soffrire e ad osservare la sua vita da punti di vista diversi con l’obiettivo di trovare nuove vie per sentirsi meglio.
Non ci sono cose giuste o sbagliate che il cliente deve fare nel primo o nei successivi incontri. Il cliente porta semplicemente se stesso: l’incontro psicoterapeutico è fondamentalmente un’esperienza di relazione, di conoscenza senza giudizio.
Solitamente le sedute individuali hanno la durata di 50 minuti. Le sedute di coppia hanno la durata di 80-90 minuti circa. Per quanto riguarda i gruppi, durata e frequenza vanno stabilite a seconda del percorso previsto.
Quanto durerà questo percorso?
Innanzitutto cliente e terapeuta devono conoscersi: i primi incontri permettono ad entrambi di capire se si sentono a proprio agio per poter intraprendere un percorso con l’altra persona.
Intraprendere una psicoterapia non significa per forza rimanerci tutta la vita. Il percorso terapeutico viene sempre condiviso tra cliente e terapeuta, in base alle esigenze, agli obiettivi condivisi, alle aspettative stesse. A volte può trattarsi di una consulenza più breve e concludersi con qualche incontro, a volte, quando gli obiettivi sono più ampi, il percorso può durare anche un anno o due. In ogni momento in cui lo crede, il cliente può ovviamente interrompere il percorso.
E se poi devo cambiare aspetti della mia vita che non voglio cambiare?
Questa è una delle paure più frequenti che trattengono le persone dall’intraprendere una terapia. Nessuno è disposto a rivedere facilmente parti importanti o molto ampie di sè e il solo pensiero che il terapeuta imponga di intraprendere dei cambiamenti che non si desiderano o per cui non ci si sente pronti può paralizzare.
Ma questa è una delle importanti differenze tra il rivolgersi ad un professionista piuttosto che ad un amico o ad un’altro tipo di figura. Il terapeuta sa cogliere quali siano le aree di movimento che il cliente sente di poter esplorare nella sua vita e quali invece siano troppo minacciose. Non lo forza in alcun modo in nessuna direzione. La terapia non ha degli obiettivi standard da raggiungere: andrà nella direzione in cui il cliente la vuole condurre, secondo i suoi desideri e le sue possibilità. Egli non dovrà cambiare a meno che egli stesso non lo ritenga importante, desiderabile e sostenibile.